Leggere o inventarsi una storia per sciogliere capriccio in atto
ROMA – Tuo figlio non rispetta le regole, non vuole saperne di vestirsi o lavarsi o di rimettere in ordine i giochi, non vuole lo sciroppo e rifiuta ogni tipo di verdura? La soluzione è leggergli una favola, o inventarsi una storia ad hoc per ogni capriccio, che il bambino si abitua ad ascoltare e che aiuta a smorzare il “dramma in atto”.
E’ il metodo suggerito dalla psicologa Elisabetta Mauti che ha creato una raccolta di fiabe per aiutare i bambini a capire e quindi a rispettare le regole (Le fiabe per insegnare le regole.
Un aiuto per grandi e piccini, da utilizzare nei momenti quotidiani della vita, quelli piccoli, ripetuti, familiari, apparentemente meno significativi, ma che rappresentano la parte centrale del vivere di ogni giorno.
Come fa una fiaba a insegnare al bambino a rispettare le regole? La favola, spiega l’esperta all’ANSA, offre un piano immaginario in cui mamma, papà e bambino possono incontrarsi e comunicare, impresa ardua specie con bimbi piccoli che vivono in un ‘mondo diverso’ da quello dei grandi, intessuto di magia e non di vita pratica.
Ad esempio se il bimbo non vuole vestirsi quando c’è fretta, spesso il suo rifiuto è solo un modo per “imporsi”, per dire no e il genitore potrà sciogliere quel no con una storia (c’era un bambino che non voleva mai vestirsi, un giorno una fatina…).
Le favole, aggiunge, servono a raccontare il mondo dei grandi ai bambini: lo spiegano e lo fanno comprendere. Sia aiutandoli a capire le ragioni delle cose, sia a dare un nome alle emozioni che li assalgono. Naturalmente, precisa l’esperta, esistono regole su cui non si discute (non si attraversa la strada da soli), e regole che pian piano costruiscono le abitudini del bambino: lavarsi, vestirsi, andare all’asilo, andare a letto, non mettersi le dita nel naso e così via. In ogni caso li si può aiutare raccontando una storia ogni volta che il piccolo si impunta, così l’abitudine pian piano si consolida.